BANCA DEL SUD CON BOND- SUD E POSTE ALLEATE
E’ tutto pronto per la Banca del Mezzogiorno che potra’ inoltre contare su un alleato d’eccezione: la rete delle Poste Italiane con sportelli su tutto il territorio nazionale. Secondo il piano del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a breve il credito nel Sud verrà totalmente rilanciato. Il DDL sara’ snello e si comporra’ di soli cinque articoli, rispetto ai precedenti che erano lunghi e poco capibili. Ma ciò che stupisce ancor di più, noi Terroni, è la novità dell’ l’emissione di bond-sud che dovrebbero garantire il necessario sostegno finanziario alle iniziative imprenditoriali destinate al Mezzogiorno. Obbligazioni e strumenti finanziari con scadenza a 18 mesi che potranno essere emessi da qualsiasi istituto di credito o finanziario. Il monitoraggio sugli impieghi attivati sara’ garantito per cinque anni dalla stessa banca del mezzogiorno che potra’ altresi’ acquisire dalle banche aderenti mutui a medio-lungo termine di piccole e medie imprese. Il comitato promotore, sara’ composto da 15 membri, anche in rappresentanza delle categorie economiche e sociali, costituiti da soggetti bancari e finanziari con sede legale in una delle Regioni del sud. Un posto sara’ riservato a un esponente delle Poste. Lo stato ”assumera’ il ruolo di socio fondatore con l’obiettivo di avviare l’iniziativa e favorire l’aggregazione di una maggioranza rappresentata da soggetti privati. In ogni caso, entro cinque anni, l’intera partecipazione posseduta dallo stato sara’ redistribuita fra i soci privati”. Al capitale della banca parteciperanno istituti di credito operanti nel mezzogiorno, imprenditori o associazioni di imprenditori, societa’ a partecipazione pubblica nonche’ altri soggetti che condividano le finalita’ della banca.
Ciao Mauri, io credo personalmente che il problema del Sud non è economico ma etico. Disponiamo di tantissime risorse umane, naturali, culturali e persino finanziarie più che sufficienti per garantire uno sviluppo straordinario. Se il problema fosse finanziario, non si spiegherebbe come in cinquant’anni di investimenti a pioggia, dalla Cassa del Mezzogiorno all’Agenzia, alla 488 e via finanziando, il divario tra nord e sud non si è colmato, anzi si è aggravato. E poi, basti pensare a quanti dirigenti di imprese del nord, quanti operai, quanti insegnanti, quanti burocrati sono di origine e cultura meridionali. Non trovo le statistiche (se qualcuno lo fa gliene sono grato) ma ricordo a memoria che oltre il 60% dei manager delle industrie del nord è nato in terra del Sud. Un banca che unisca le risorse finanziarie del mezzogiorno, non credo possa servire a rivitalizzare il meridione.
Ciao Davide, non capisco cosa intendi per problema etico. L’etica riguarda principalmente chi ci comanda o meglio chi ci rappresenta. Non credo ad es. che al Sud la mafia abbia potuto attecchire senza un idoneo “substrato” culturale… Non è forse un problema di “mentalità” in Italia, e specialmente al Sud? Se uno va in altri posti d’Europa vede le strade pulitissime, piste ciclabili ovunque, mezzi pubblici che vanno a qualsiasi ora. Si nota un maggior senso civico…un senso della comunità che l’italiano non ha.Forse prchè da quelle parti le leggi funzionano. Qui si pensa ad essere “furbo”, a fottere lo Stato o il suo prossimo. In Italia c’è gente che si finge cieca per percepire una pensione di invalidità! Io sono convinto che il problema principale sia di tipo culturale…ed è per questo che è così difficile da risolvere…perché un certo tipo di cultura, di mentalità viene inculcata dai genitori ai figli. Altro che etica, qui cittadini e politici sono tutti uguali.