VENDOLA E FORMIGONI SONO I POLITICI PIU’ ATTIVI DEI SOCIAL NETWORK
Che su facebook, ci sia arrivato finalmente anche Berlusconi, è cosa seria… Ma è anche vero che i più attivi sul web, tra i politici del nuovo ( o vecchio che sia) sistema politico italiano, risultano essere Nichi Vendola, Roberto Formigoni Enrico Rossi. I nuovi presidenti regionali, sono i più attivi sui social network e i migliori in assoluto a saper interpretare le nuove opportunità del web partecipativo, per attrarre consensi e soprattutto coinvolgere i cittadini. Non basta infatti attivare un profilo su Facebook o lanciare un canale video su YouTube, come ogni presidente ha fatto, per suscitare la curiosità e stimolare il passaparola tra gli elettori, tutto sta nel saperlo aggiornare e soprattutto… ne l colpire nel segno !! Renata Polverini, per esempio, è dotata di un profilo su Twitter , non sempre aggiornato. Una buona campagna mediatica, è stata condotta da Enrico Rossi. Nel sito “La Toscana che voglio” i cittadini toscani hanno suggerito circa 300 idee, votando inoltre quelle ritenute più meritevoli, arricchendo quindi l’agenda del candidato con contributi e punti di vista originali. Una campagna imperniata su un blog, quella del presidente della Toscana, dove far convergere la cronaca e le opinioni della campagna. Uno spazio tutt’ora attivo, a testimoniare la centralità del web nella comunicazione del presidente. Il GURU dei dei social network è senza ombra di dubbio, Nichi Vendola, unico tra i presidenti ad usare il web per attrarre nuovi consensi tra i più giovani e rafforzare la campagna sul territorio, in maniera sinergica dentro e fuori la rete. Tra tutti i neo presidenti Vendola spicca infatti su Facebook con 88 mila fan, su Twitter con quasi 11mila follower, su YouTube con oltre 400mila visualizzazioni ed entra questa settimana tra i cento canali più visti in Italia. Tra gli elementi di maggiore originalità troviamo “La Fabbrica di Nichi”, sezione del sito dove i volontari hanno potuto coordinare le azioni sul territorio con strumenti collaborativi, e la “Nichipedia”, ovvero una versione del programma in cui ogni singolo punto poteva venire integrato dai contributi dei navigatori. Facebook continua ad essere comunque il social network dominante, anche tra i politici. La recente discesa in campo su Facebook del presidente del Consiglio, con un messaggio audio pubblicato nella fan page del Giornale, segna un ulteriore passo in avanti nell’uso politico del web sociale, spazio in cui comunicano ogni mese quasi 20 milioni di italiani.
Perchè non cambiano lavoro, ed al posto di fare i politici, si dedicassero a tempo pieno all’ informatica ?