Il Corporate Venture Capital, meglio conosciuto con l’acronimo “CVC” è l’ investimento che un’azienda consolidata fa su una startup ad alto potenziale innovativo e tecnologico, attraverso un fondo di investimento dedicato.
Alla fine degli anni ottanta fu utilizzato il Corporate Venture Capital nel settore delle telecomunicazioni e quello sanitario. Oggi questo tipo d’investimento è molto diffuso ed è utilizzato da ogni tipo di azienda che dispone di un capitale significativo.
Come funziona
I fondi di CVC rilevano quote di capitale nelle startup ma non lo fanno solo in ottica finanziaria, come farebbe legittimamente un Venture Capital , ma sopratutto per avere un ingresso privilegiato alle innovazioni e alle tecnologie sviluppate dalle startup.
Possiamo pertanto dire che il CVC è il principale strumento di Open Innovation.
Le novità introdotte dal Governo
La legge di Bilancio 2019 aveva infatti introdotto a luglio 2019 un importante provvedimento normativo in materia di Corporate venture capital, che prevede, nel caso di una società (non startup innovativa) che acquisisce il 100% di una startup innovativa e lo detiene per almeno 3 anni, la deduzione fiscale 50%.
Il recente Decreto Rilancio ha invece potenziato il regime fiscale agevolato, rivolgendosi esclusivamente alle persone fisiche che investono in startup o in Pmi innovative. Sebbene dimenticate dagli interventi normativi, le corporate italiane continuano a manifestare un importante interesse nel Venture Capital.
A partire dal 2006, le imprese in Italia si dotano di strutture dedicate alle operazioni di Venture Capital, per le quali si scelgono denominazioni diverse, pur presentando chiari rimandi al corporate brand. Un notevole incremento dal 2013 denota l’effetto del Decreto Crescita 2.0 che sancisce la proficua interazione delle startup con le imprese.
Tuttavia il 2019 registra soltanto due acquisizioni da parte di imprese estere, a fronte di dieci investimenti guidati da corporate italiane. Il Corporate venture capital offre alle startup opportunità che spaziano dal supporto finanziario alle attività di mentorship, digitalizzazione degli asset, scouting, progetti, detti “call for startup”, investimenti con quote di minoranza e operazioni di M&A.
Quali sono i reali vantaggi del Corporate Venture Capital per una startup
Il primo grande vantaggio per le startup è certamente quello che l’azienda Corporate può investire in equity e quindi contribuire alla formazione del capitale sociale, oppure può utilizzare altre forme indirette che apportano, in ogni caso, valore alla startup.
La startup deve inoltre essere pronta a cedere delle quote di partecipazione e, in base al tipo di forma d’investimento, trovare un eventuale accordo sulle strategie di sviluppo con gli investitori.
La corporate trarrà benefici e medio lungo termine dall’uso degli strumenti e tecnologie elaborati dalla startup in questione. Scegliendo di attuare il Corporate Venture Capital però, è necessario mettere in conto che si tratta di un investimento, e come tale c’è un rischio. È però possibile mitigarlo, almeno in parte, allineando le strategie della startup con quelle della corporate, che avrà sicuramente una maggiore stabilità e conoscenza del settore.
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