Equity Crowdfunding come strumento per capitalizzare le startup innovative

equity crowdfunding

Un progetto imprenditoriale innovativo e convincente, una società di capitali costituita e un video di presentazione dell’idea d’impresa. La ricerca sul web dei capitali per finanziarla può partire. È questa l’essenza dell’equity crowdfunding, lo strumento di finanza innovativa con cui le #startup e le #pmi innovative possono trovare on line nuovi investitori, che ottengono in cambio del finanziamento – anche di piccola entità, l’ingresso nel capitale sociale dell’azienda, di cui condividono rischi e potenziali profitti. Un mercato di nicchia che sta iniziando a prendere piede. In  due anni in Italia si sono raccolti  5,7 milioni di euro e finanziati 21 progetti imprenditoriali.

 

 

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Ma quali sono i passi per capire quando una startup o una pmi può ricorrere all’uso dell’equity crowdfunding ?

Cerchiamo di sintetizzare al massimo l’operazione per la realizzazione di  una campagna di equity crowdfunding su una piattaforma autorizzata Consob, ad esempio sul portale autorizzato Muumlab.

Ciò che vi serve è :

  • Business plan;
  • Società di capitali costituita e iscritta nella sezione speciale del registro delle imprese con lo status di startup o pmi innovativa;
  • Obbligo di inserimento della clausola del “tag-along” nello statuto della società ;
  • Realizzazione di immagini, video e pitch che rappresentano lo strumento  capace di attrarre l’attenzione e
    l’immaginazione dei potenziali investitori.

In ogni caso, il primo passo da fare è quello di ponderare l’appropiatezza di un’operazione di equity-crowdfunding, in relazione alla specifica fase del ciclo di sviluppo che l’impresa si trova ad attraversare.

Ricordatevi sempre che la genesi di tutto è la vostra idea di business !

In questa prima fase, personalmente tra le più difficili,  il neo imprenditore si trova a dover esaminare la pre-fattibilità, sia dal punto di vista tecnicoscientifico sia da quello della possibile utilizzazione economica, e, se del caso, di proteggerne la proprietà mediante l’utilizzo di strumenti di tutela della proprietà intellettuale
(brevetti, marchi, ecc.).

Come quantificare le risorse necessarie da chiedere mediante una campagna di equity crowdfunidng ?
Prima di tutto dovete fare forza con i soli ed esclusivi mezzi propri o attraverso il cosidetto fenomeno del “bootstrapping”, piccoli aiuti finanziari da parte di amici, familiari e simpatizzanti.

Agevolazioni pubbliche  e  grant offerti ai vincitori delle numerose startup competition nel nostro Paese, potrebbero rappresentare un buon inizio, se non altro un modo per motivare il team e credere nel progetto !
Si passa poi a sperimentare il proprio business con attività mirate di ricerca e sviluppo sul prodotto o servizio ed a validare il proprio team ? Siamo sicuti che il nostro team sia motivato abbastanza ?

Come valutate la vostra versione del Business Plan ? Quando avete chiaro fattibilità e proiezione economico finanziaria a medio lungo/periodo del vostro business, allora è arrivato il momento di agire.

Il prossimo passo da fare è mettervi in contatto con Muumlab , la prima piattaforma autorizzata Consob del Sud Italia che vi permette di investire in capitale di rischio online tramite un servizio di e-payment, quindi con carta di credito.

 

 

[Tweet theme=”basic-white”]I vantaggi fiscali di un operazione di equity crowdfunding ![/Tweet]

 

 

Non dimenticatevi i vantaggi fiscali di un operazione di equity crowdfunding !

Lo strumento dell’equity-crowdfunding punta  a superare la tradizionale scarsa propensione delle PMI italiane al ricorso al finanziamento in equity con evidente privilegio del classico finanziamento bancario e/o pubblico, ma è anche vero che la propensione ad investire in Italia non è ancora altissima, ma soprattuto il numero degli investitori istituzionali non produce i risultati attesi come negli altri paesi Europei come Francia, Germania, Inghilterra.

Tuttavia conl’art.29 del Decreto Crescita 2.0( DL 18 ottobre 2012, n.179, convertito con modificazioni della legge 17 dicembre 2012, n.221), al fine di favorire gli investimenti in questo tipo di società,  il Legislatore ha introdotto alcune agevolazioni fiscali per chi investe in startup innovative, che determinano, sia per le persone fisiche che per
le persone giuridiche, una riduzione delle imposte sui redditi. Successivamente con “l’Investment Compact” (DL 24 gennaio 2015, n.3, convertito con modificazioni della legge 24 marzo 2015, n.33) viene  introdotta la definizione
di PMI innovativa, estendendo a tale tipologia di azienda la possibilità di avvantaggiarsi di alcuni degli incentivi previsti per le startup innovative.

Le persone fisiche possono detrarre ai fini Irpef un importo pari al 19% della somma investita nel capitale sociale di una o più start up innovative (25% nel caso di startup innovative a “vocazione sociale” o che sviluppano o commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico). Le persone giuridiche possono dedurre ai fini Ires un importo pari al 20% della somma investita nel capitale di una o più start up innovative (27% nel caso di startup innovative a “vocazione sociale” o che sviluppano o commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico).