L’incentivo Resto al Sud,   la misura gestita da  Invitalia  e nata  nel 2017 con lo scopo di incentivare i giovani all’avvio di attività imprenditoriali nel Mezzogiorno, cambia nuovamente volto introducendo ulteriori modifiche per i soggetti beneficiari.

Prima di entrare nello specifico per conoscere le novità del bando, cerchiamo prima di capire cosa è Resto al Sud.

Il Bando di Invitalia “Resto al Sud” è l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate dagli under 46 (nella precedente versione il limite di età era 35 anni) nelle regioni del Mezzogiorno con una dotazione finanziaria complessiva di 1.250 milioni di euro. Dal mese di novembre 2019 i finanziamenti sono stati estesi anche alle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017.

Il bando finanzia l’avvio di progetti imprenditoriali con un programma di spesa massimo di 200 mila euro. Ogni soggetto può ricevere un finanziamento a fondo perduto massimo di 50 mila euro.

Resto al Sud è promosso dal Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno e Invitalia ne è soggetto gestore. Si tratta di un incentivo a «sportello»: le domande vengono esaminate senza graduatorie in base all’ordine cronologico di arrivo.

Le novità introdotte nel Bando Resto al Sud 

1) Per coloro che vogliano avviare in forma individuale una attività d’impresa rientrante in quelle ammesse dall’incentivo l’importo massimo concedibile è elevato a :

  • euro 60.000,00 anziché 50.000,00;
  • Nessuna variazione invece è prevista per coloro che volessero avviare l’attività sotto forma societaria il cui massimale, ricordiamo, è di 200.000,00 euro.

2) Le domande di agevolazioni inviate avranno un aumento della percentuale di fondo perduto, nella fattispecie è aumentato al 50% ed il restante 50% rimane a mutuo a tasso zero. Ricordiamo come la percentuale precedentemente alla conversione del decreto fosse 35% fondo perduto e 65% tasso zero.

3) Introdotto un ulteriore contributo a fondo perduto alle imprese beneficiarie al fine di finanziare le spese inerenti il capitale circolante. Per le ditte individuali ed i liberi professionisti il contributo è pari a 15.000 euro mentre è di 10.000 euro a socio fino ad un massimo di 40.000 euro. Condizione imprescindibile al fine di ottenere il contributo è di essere in regola con la restituzione del finanziamento bancario e gli adempimenti della normativa.

 

Restano immutate tutte le altre condizioni dell’agevolazione di Resto al sud riguardante coloro che sono al di sotto dei 46 anni e vogliano avviare una attività d’impresa rientrante nei settori dell’artigianato, turismo, industria, servizi alla persona e alle imprese, liberi professionisti, trasformazione prodotti agricoli, pesca e agricoltura. Le aree geografiche coperte dell’agevolazione sono le Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. A tali territori di aggiungono i 116 comuni delle Regioni Lazio, Marche e Umbria rientranti nelle zone sismiche.

Sono oggetto di agevolazioni gli investimenti in beni materiali, immateriali, ristrutturazioni edili e capitale circolante. Nella fattispecie sono finanziabili le spese relative a:

  • Opere edili inclusa impiantistica edile nella misura del 30% dell’investimento
  • Capitale circolante quale fitto, utenze, materie prime, semilavorati, scorte nella misura del 20% dell’investimento
  • Attrezzature, arredamenti e macchinari nuovi di fabbrica, programmi informatici e servizi per la tecnologia.

La misura è sempre aperta fino ad esaurimento fondi, la presentazione delle richieste avviene esclusivamente in maniera telematica tramite il portale dedicato e la valutazione avviene in ordine cronologico secondo l’arrivo delle domande.

 

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