IL G8 DEL MESE DI LUGLIO SI TERRA’ A L’AQUILA, PERCHE’ SERVONO GLI OCCHI PUNTATI DEL MONDO.
La prossima riunione del G8, che secondo il programma si sarebbe svolta nell’isola sarda della Maddalena, sarà spostata a L’Aquila, la “citta del sisma”, come alcuni giornalsti l’hanno batezzata.La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri . Silvio Berlusconi ha motivato questa decisione con il fatto che in questo modo si risparmierebbero denaro e risorse che potrebbero essere utilizzati per la ricostruzione. In questo modo, si porterebbe l’Abruzzo al centro dell’attenzione mondiale. Adesso il governo italiano, non dovrà fare altro che contattare gli altri Paesi partecipanti per valutare la loro disponibilità. L’utilizzo del complesso monumentale della Maddalena che avrebbe dovuto ospitare la riunione dei leader, ha detto il premier, avrebbe comportato un costo di 220 milioni di euro. Certo utilizzare la maddalena( un posto di gran lusso) come centro del summit internazionale, avrebbe sicuramente rappresentato una beffa, visto l’attuale situazione dell’economia mondiale e successivamente il grave accadimento nella regione Abruzzo.Quanto alla sicurezza dei leader, il presidente del Consiglio ha spiegato che ci sono tutte le condizioni per garantirla e che probabilmente «nessuno avrà la faccia di venire in questi luoghi ad organizzare manifestazioni violente come quelle a cui siamo stati abituati in passato». Il governo metterà a disposizione otto miliardi di euro, di cui 1,5 per fronteggiare l’emergenza e 6,5 miliardi per la ricostruzione. Il testo prevede anche che le donazioni che verranno fatte da imprese e privati a favore degli interventi post-terremoto saranno deducibili dalle tasse. Gli studenti universitari saranno esonerati dal pagamento delle tasse per il periodo 2009-2010. Gli otto miliardi saranno recuperati con spostamenti di spese, riduzione di sprechi e rimodulazione degli stanziamenti. Berlusconi ha poi annunciato di avere stilato una lista di 44 tra chiese e beni artistici e architettonici che saranno ricostruiti e restaurati con l’aiuto dei Paesi esteri che hanno dato la propria disponibilità ad aiutare l’Italia nella ricostruzione. Se portare i potenti in Abruzzo servirà a velocizzare i tempi di ricostruzione di una terra devastata, allora ben venga. Bisogna riconoscerlo, sul fronte imprenditorialità e solidarietà economica il nostro premier Berlusconi , ha le idee chiare.