BANCHE DATI IN PUGLIA PER MONITORARE LE BIOMASSE
La Puglia si interessa attivamente in progetti per la produzione di energia pulita e lo fa concretamente aderendo a diverse iniziative che vedono il settore delle agro-energie il campo giusto in cui investire risorse e qualità.
E’ il portale (Rinnovabili.it), la quale ci fa sapere che l’Ente territoriale pugliese, in seguito alla partecipazione al Progetto interregionale ‘Certificazione delle filiere bioenergetiche‘, ha promosso il programma “Certficazione della filiera delle biomasse residuali agro-industriali” che si occuperà di osservare da vicino il percorso di vita dei prodotti energetici generati dai processi di scarto nella lavorazione delle olive.
Il settore, che valorizza gli scarti agro-industriali, sta prendendo piede nella Regione sempre più indirizzata a valorizzare i processi legati alla produzione finale identifica come “diversificata, quantitativamente significativa e qualitativamente idonea per la valorizzazione ai fini energetici”.
Durante il Convegno di Agroenergie, ad Arezzo, la Puglia ha avanzato con orgoglio un ‘Piano’ specifico per ciascuna delle singole realtà comunali dislocate sul territorio, che consiste fondamentalmente in una raccolta aggiornata delle biomasse (scarti agricoli e zootecnici) a disposizione, una sorta di ‘banca dati’ che sarà inoltre capace di fungere da riferimento per gli eventuali investimenti economici degli agricoltori, classificando il grado di efficienza produttiva delle singole zone. Una banca dati di più ampio respiro è invece parte del progetto ‘Probio’, che oltre a stabilire il grado di sviluppo per il settore delle agro-energie a livello regionale, accompagnato dalla realizzazione di un laboratorio di ricerca dedicato, si preoccuperà di diffondere informazioni in merito sugli studi effettuati ed una pianificazione valutata su criteri di ‘prefattibilità’, protesa alla trattazione delle coltivazioni per fini energetici. L’agroenergia è un alternativa che deve essere sostemuta, e noi dello Spazio di Mauri, ne avevamo già parlato a lungo in un precedente post.
Salve a tutti, vorrei mostrare la mia preoccupazione per la possibile installazione di un impianto a biomasse da 11 megawatt nei pressi della prvincia tarantina. Si tratta di una materia delicata, per la quale occorre il massimo del rigore nelle valutazioni tecniche e della serietà nel giudizio politico. Di questa materia, per intenderci, se ne parla molto poco, e gradirei ricevere maggiori informazioni, dagli esperti del campo. Grazie