Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 139 del 16 giugno 2022, il decreto interministeriale del Ministro dello Sviluppo Economico del 22 aprile 2022, con l’ausilio del Ministro dell’Economia e delle Finanze, che definisce le disposizioni attuative delle linee di intervento, relativamente Nuova Sabatini Green e Sud, istituite dalla legge di Bilancio 2020 (art. 1, c. 226 e 227, legge n. 160/2019). Le misure sono a supporto degli strumenti già introdotti dal Governo sugli investimenti in beni strumentali 4.0 e ordinari, compreso il settore green. Il decreto dedica il Capo II alla misura generica, mentre il Capo III contiene la disciplina inerente le modalità procedurali per il riconoscimento del contributo maggiorato previsto a favore delle imprese che realizzano gli interventi nelle Regioni del Mezzogiorno. Il Capo I, il Capo IV e il Capo V recano disposizioni comuni applicabili a tutti gli interventi, fatte salve le previsioni speciali contenute.
CHI SONO I BENEFICIARI DELLA NUOVA SABATINI GREEN
Le agevolazioni sono concesse nei limiti dell’intensità di aiuto massima concedibile in rapporto ai programmi ammissibili, in conformità alle disposizioni previste dai regolamenti di esenzione applicabili per categoria. Le agevolazioni sono cumulabili con altri aiuti di Stato, purché tale cumulo non porti al superamento dell’intensità massima concedibile. Possono beneficiare delle agevolazioni le PMI che, alla data di presentazione della domanda siano:
- regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese ovvero nel Registro delle imprese di pesca;
- le imprese non residenti nel territorio italiano che devono avere personalità giuridica riconosciuta nello Stato di residenza risultante dall’iscrizione nell’omologo registro delle imprese;
- siano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria;
- non rientrino tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea, ferma restando la possibilità per l’impresa di regolarizzare la propria posizione, anche successivamente alla data di presentazione della domanda;
- non si trovino in condizioni tali da risultare “impresa in difficoltà”.
Non sono inoltre ammesse alle agevolazioni le imprese operanti nel settore finanziario e assicurativo di cui alla sezione K della classificazione delle attività economiche ATECO 2007.
Le beneficiarie devono avere, alla data di presentazione della domanda, la sede legale o una unità locale in Italia, come risultante dai sistemi camerali.
IN COSA CONSISTONO LE AGEVOLAZIONI
Le agevolazioni consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari di finanziamenti nella forma di contributi in conto impianti alle micro, piccole e medie imprese al fine di sostenere gli investimenti in beni strumentali nuovi legati al settore ambientale e a quello dell’innovazione digitale per un valore non inferiore a 20mila euro e non superiore a 4 milioni di euro, nonché di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico correlato agli interessi sui predetti finanziamenti.
Il finanziamento copre fino al 100 per cento dei programmi di investimento e può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’investimento.
COME PRESENTARE LA DOMANDA
Le imprese interessate trasmettono al soggetto finanziatore, unitamente alla richiesta di finanziamento, la domanda di accesso al contributo, con le modalità, i termini e utilizzando gli schemi che verranno definiti con successivo provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero, pubblicato nel sito internet del Ministero www.mise.gov.it.
CHI SONO I BENEFICIARI DELLA NUOVA SABATINI SUD
Beneficiari della Nuova Sabatini Sud sono invece le imprese di micro e piccola dimensione, secondo la classificazione di cui alla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003 e al decreto MiSE del 18 aprile 2005, purché non rientrino nella fattispecie di imprese in difficoltà ai sensi del regolamento ABER, del regolamento Fiber e del regolamento Gber. Resta inteso che le imprese beneficiarie devono avere la sede legale o un’unità locale nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) come risultante dalla visura camerale.
Il decreto specifica che in fase di prima applicazione, saranno finanziati programmi di investimento 4.0 con un limite massimo di 60 milioni di euro. Tra le spese ammissibili rientrano il leasing finanziario, di beni strumentali nuovi di fabbrica, strettamente funzionali alla realizzazione del programma d’investimento. I beni devono inoltre essere ad uso produttivo e strumentali all’attività svolta dall’impresa; essere ubicati presso l’unità produttiva dell’impresa in cui è realizzato l’investimento; essere capitalizzati e iscritti in bilancio nell’attivo dello Stato patrimoniale per almeno 3 anni, tranne che per le immobilizzazioni acquisite tramite leasing finanziario.
IN COSA CONSISTE L’AGEVOLAZIONE DELLA NUOVA SABATINI SUD
L’agevolazione riconosciuta prevede un contributo in conto impianti pari all’ammontare complessivo degli interessi, calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo equivalente al medesimo finanziamento, a un tasso d’interesse annuo pari al 5,5%. La compilazione della domanda potrà avvenire esclusivamente in via telematica utilizzando la procedura disponibile nella piattaforma Nuova Sabatini Sud, previo accreditamento. In conclusione, la Nuova Sabatini prevede, a fronte di una richiesta di finanziamento per investimenti in beni strumentali nuovi, il riconoscimento di un contributo in conto impianti pari all’ammontare complessivo degli interessi su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo equivalente a quello richiesto calcolati a un tasso d’interesse annuo pari a:
- 2,75% per gli investimenti in beni strumentali;
- 3,575% per gli investimenti 4.0 e gli investimenti green;
- 5,5% per gli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno effettuati da micro-piccole imprese.
Il contributo è entro un limite di intensità di aiuto pari al 20% dei costi ammissibili per le micro-piccole imprese (come sopra individuate) e al 10% dei costi ammissibili per le medie imprese (meno di 250 occupati e un fatturato annuo non superiore a 50 mln di euro o un totale di bilancio annuo non superiore a 43 mln di euro).