Sarà che l’aria natalizia, ha abbassato un po’ i toni dell’informazione. Sarà forse che i 59 milioni di italiani iniziano a non tollerare più le notizie politicizzate. Magari perché destra o sinistra non fa più alcuna importanza o forse perché il popolo si è talmente abituato alle solite tiritere che ci richiamano alle proteste contro il sistema, che più a nessuno nuoce una coscienza. Eppure sarebbe sbagliato non chiedersi come mai aziende private dovrebbero lucrare sul nostro “oro blu”, che dall’alba dei tempi ancora non civilizzati, è sempre stato un patrimonio pubblico. Non è una messa in scena politica, ma è ciò che sta accadendo in gran parte del mondo occidentale e che potrebbe accadere pure in Italia entro il 2011, sempre se sarà considerata legge la “privatizzazione dell’acqua”. Ma spieghiamo un attimo che cosa potrebbe accadere nella penisola della “pizza, spaghetti e mandolino” tra circa un anno : In realtà ciò che potrebbe essere privatizzata, non è quella che in chimica è meglio conosciuta con il simbolo “H2O”, bensì il servizio di erogazione che porta l’acqua nelle nostre case. L’acqua è oggi un bene dello Stato, fornito tramite gli enti locali e le aziende municipalizzate. E finché questo bene primario rimarrà pubblico, non potrà mai avere come scopo il guadagno. Al massimo un pareggio di bilancio, cioè il pagamento del puro costo del servizio.
Non vi è nessun dubbio. Le giovani generazioni si destreggiano a relazionarsi con gli strumenti della moderna tecnologia, che penetra in tutti gli aspetti della vita quotidiana, fino a toccare le relazioni interpersonali. Nessuno stupore quindi se si parla di Web 3.0 (sta per arrivare) e social network. E' attraverso le rete dei contatti mediatici che i giovani si imparano a conoscere. Ma i metagiovani non usano Internet solamente per tenersi in contatto. Internet oggi si usa per tenersi informati. Io ne sono una dimostrazione perfetta. Utilizzo il web per buttarmi in svariate e strabilianti ricerche, il mio vocabolario a portata di mano. Oggi non sapere una cosa...è un vero problema.....
E' partito il progetto 6 artista che seleziona due borse di studio per giovani talenti che vivranno e lavoreranno per 6 mesi a contatto con affermati artisti all'interno dello spazio creativo Pastificio Cerere di Roma .Il bando scade il 14 settembre 2009 .Il progetto è promosso dall'Associazione Civita e dalla Fondazione Pastificio
Cerere con il contributo di Allianz
Ecco l nuo bando denominato "START UP" da 43milioni di euro, che la regione Puglia mette a disposizione per donne, giovani, disoccupati, lavoratori in procinto di perdere il posto, cassaintegrati, ragazzi di "Bollenti Spiriti", precari. È l'avviso per lo "Start up" di microimprese realizzate da soggetti svantaggiati, l'unico che permette, non ad un'azienda ma ad un privato cittadino, di uscire dalle difficoltà mettendosi in proprio, una sorta di passaporto verso una svolta esistenziale che può rivelarsi risolutiva soprattutto in tempi di crisi. E' un bando istituito dalla manovra anticrisi, e rappresenta il più potente incentivo del genere in Italia. Mette a disposizione fino a 400mila euro a fondo perduto per ogni microazienda, di questa somma 150mila euro potranno essere spesi per investimenti, acquisto di locali, suoli, strumenti e attrezzature e 250mila per i costi di funzionamento di un'impresa, dunque stipendi, affitti, leasing, bollette. Il tutto per tre anni di esercizio.
Per coloro i quali sognano di fare il regista o di lavorare da protagonisti nel mondo della comunicazione visiva, piuttosto che diventare un giovane videomaker non è poi tutto così nero. E' stata introdotta una nuova iniziativa, che si intitola «La creatività non conosce crisi», che vede compartecipi vari atenei e la Triennale. Tutto quello che riguarda le nuove frontiere della comunicazione: web, tv, giornalismo e pubblicità