Il crollo degli strumenti di comunicazione classici ( TV, Radio, Carta stampata ) è la palese dimostrazione che oggi il nostro lavoro si concentra principalmente attraverso l’economia dell’informazione. Oggi l’informazione gira sul web. Gestire i propri clienti è sempre più difficile ma soprattutto è diventato sempre più costoso mantenere e fidelizzare il cliente, perché le aziende crollano nei fatturati e gli utili si restringono marginalmente a fronte di nuovi piani d’investimenti per permettere alle imprese di acquisire nuove tecnologie per conquistare una buona fetta del mercato.
la nuova grande sfida lanciata da Axelera, in partnership con Singularity University, che consiste nel proporre un’idea o progetto per rendere migliore la vita, aumentare la felicità, la salute, l’istruzione, la sicurezza, le opportunità per il futuro di almeno 3 milioni di persone in Italia nei prossimi 3 anni, facendo leva sull’innovazione e sull’uso della tecnologia.
Il corso è concepito da 20 uscite ciascuna costituita da un cofanetto contenente un DVD e un libro. Nei DVD, sono presenti dei divertentissimi sketch e viene mostrato step by step: la prepararazione del curriculum, come sostenere un colloquio in inglese, gestire una conversazione d’affari e tutte le altre situazioni che possono presentarsi nel mondo del lavoro.
Internet e tutto ciò che ruota intorno alla rete, sono diventati pane quotidiano per la politica italiana, una smania che ha contagiato anche la città di Massafra.
Il poster dell’edizione 2011 del carnevale massafrese mostra un mondo in codice, dove il castello, che vigila su Massafra, dialoga tra la memoria storica ( Giuseppe Mazzini, simbolo dell’Unità d’Italia conseguita 150 anni fa) e la gioiosa caotica baldoria contemporanea delle maschere.
Il progetto si chiama “Provincia in…onda!" e si prefigge l'obiettivo di promuovere l’attività turistica attraverso la valorizzazione della risorsa mare con l'importante contributo dei giovani. Dieci i posti a disposizione per ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 30 anni.
Semplici, geniali e provocatori. I Dott. Porka’s ( un gruppo di artisti che denuncia con la fotografia il terrorismo urbanizzato della società), continuano a far parlare di se. Salgono a punta di piedi e quasi senza farsi sentire, i gradini della notorietà e dell’ arte. Tra una mostra e l’altra, sono riuscito ad incontrarli, giusto per farci due chiacchiere insieme e fare alcune domande a coloro i quali sono riusciti a documentare ed a far conoscere al resto d’Italia, il disagio del ponte Pizziferro di Massafra. Un ponte che pare essere segnato da un destino inconsapevole, vittima del logoramento selvaggio del versante ionico tarantino.
Sarà che l’aria natalizia, ha abbassato un po’ i toni dell’informazione. Sarà forse che i 59 milioni di italiani iniziano a non tollerare più le notizie politicizzate. Magari perché destra o sinistra non fa più alcuna importanza o forse perché il popolo si è talmente abituato alle solite tiritere che ci richiamano alle proteste contro il sistema, che più a nessuno nuoce una coscienza. Eppure sarebbe sbagliato non chiedersi come mai aziende private dovrebbero lucrare sul nostro “oro blu”, che dall’alba dei tempi ancora non civilizzati, è sempre stato un patrimonio pubblico. Non è una messa in scena politica, ma è ciò che sta accadendo in gran parte del mondo occidentale e che potrebbe accadere pure in Italia entro il 2011, sempre se sarà considerata legge la “privatizzazione dell’acqua”. Ma spieghiamo un attimo che cosa potrebbe accadere nella penisola della “pizza, spaghetti e mandolino” tra circa un anno : In realtà ciò che potrebbe essere privatizzata, non è quella che in chimica è meglio conosciuta con il simbolo “H2O”, bensì il servizio di erogazione che porta l’acqua nelle nostre case. L’acqua è oggi un bene dello Stato, fornito tramite gli enti locali e le aziende municipalizzate. E finché questo bene primario rimarrà pubblico, non potrà mai avere come scopo il guadagno. Al massimo un pareggio di bilancio, cioè il pagamento del puro costo del servizio.