Come vi avevo anticipato già nelle scorse settimane tramite i miei vari canali presenti in rete, in particolare twitter e facebook, la Regione Puglia ha ufficialmente introdotto la nuova misura di aiuto ai servizi di consulenza per l'innovazione tecnologica dell PMI pugliesi.
I Contratti di Sviluppo consentiranno di realizzare programmi di sviluppo industriale, commerciale e turistico forti di una dotazione finanziaria che ammonterà a circa 400 milioni di euro.
Coloro i quali possono beneficiare degli investimenti iniziali sono :
1. microimprese (impresa che occupa meno di 10 persone, realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro );
2. imprese di piccole dimensioni (impresa che occupa meno di 50 persone e realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio non superiori a 10 milioni di euro)
Le misure anticrisi per le piccole e micro- imprese, previste dalla Regione Puglia, sono state modificate con la pubblicazione del Regolamento Regionale n.20 del 29 dicembre 2010 ai fini di fronteggiare la situazione di crisi finanziaria ed economica del settore imprenditoriale.
Facebook continua a "fare la barba" a Google. Ammontano a più di centocinquantamilioni, le persone che quotidianamente usano Facebook sul telefonino e che finalmente potranno dire dove si trovano, solamente premendo un tasto. È la novità che ha introdotto il più popolare social network del mondo (500 milioni di utenti registrati). Questa nuova funzione si chiama Places e segna ufficialmente l'ingresso di Facebook nel mercato della pubblicità locale (bar, ristoranti, locali ma anche piccole imprese del territorio)
L'obiettivo principale delle PMI pugliesi è quello di migliorare la qualità del prodotto e soprattutto, puntare sull’innovazione. Uno sprint tutto pugliese per le piccole medie imprese che hanno deciso di non mollare e di ripartire con una nuova ricetta, nonostante gli effetti devastanti di una crisi economica tuttora in atto.
I Tremonti-Bond, previsti dal decreto anti crisi varato dal governo, sono obbligazioni emesse dalle sole banche quotate e sottoscritte dal Tesoro per sostenere la capitalizzazione degli istituti di credito. La cifra complessiva messa a disposizione dell'operazione, simile a quella già effettuata o in corso d'opera da parte di diversi paesi europei, è pari a 10 miliardi di euro.
Lo scopo è, come noto, quello di permettere che il sistema bancario italiano si mantenga ben patrimonializzato e soprattutto che non scarichi gli effetti della crisi sull' economia reale, in poche parole su di noi (poveri ..ma ricchi investitori di mutui).