WORKING ON A DREAM : IL NUOVO ALBUM DI BRUCE SPRINGSTEEN IL 27 GENNAIO.
Bruce Frederick Joseph Springsteen , o meglio conosciuto come The Boss è tra i più rappresentativi artisti del panorama mondiale della musica Rock .Grazie alla sua musica si sono tramandate canzoni e personaggi che altrimenti si sarebbero potuti perdere nell’oblio di plastica della musica anni Ottanta. Riscosse successo in quel periodo anche grazie alla netta contrapposizione tra il suo modo di proporsi e la moda androgina tipica del periodo. I testi dei primi lavori parlano generalmente di una gioventù statunitense illusa, e sin dai primi anni la stampa definì Springsteen Working Class Hero, l’eroe della classe operaia. Il tema del fallimento del sogno americano è comunque molto ricorrente nelle sue opere: i suoi personaggi sono spesso dei perdenti, gente comune dell’immensa periferia statunitense che lotta per sopravvivere.
Working on a dream- Gran belle canzoni, a un primo ascolto: a cominciare dal clima di leggenda country-rock di «Outlaw Pete», simpatico fuorilegge nato nei monti Appalaci, spirito libero che nemmeno l’amore per una bella ragazza Navajo riesce a domare. Una sequenza che ricorda molto da vicino «I was made for lovin’ you» dei Kiss. Mylucky day tipicamente sprigsteeniana, basata su amore e passione, come pure «Queen of the supermarket», un innamoramento ironico-surreale fra carrelli e alimentari, che si conclude ogni sera alla Cassa 2. «What love can do» è una ballata sui miracoli dell’amore che può anche cancellare il marchio di Caino che ci portiamo appresso. Sublime «Life itself» con versi come «Eri così bella ai miei occhi, bella come la vita stessa». «Tomorrow never knows» è una ballata intensa in stile country- bluegrass sull’incertezza del domani, cortissima (poco più di due minuti), ma molto incisiva. Superallegra «Surprise, Surprise », canzone da festa di compleanno a sorpresa. Molto più triste «The last carneval». Traccia extra «The Wrestler», utilizzata nell’omonimo film (protagonista Mickey Rourke), già premiata ai Golden Globe.
WORKING ON A DREAM ,LAVORARE A UN SOGNO ,è stato “battezzato” in un giorno davvero di sole, il 4 novembre scorso, quando un ragazzo di colore, dopo le promesse spezzate di Martin Luther King («I have a dream») è tornato a parlare all’America di come si può provare a «costruire un sogno». È dunque anche il disco di Barack Obama, altro sognatore, anche se poi per sua stessa natura e per la facilità che ha Springsteen di entrare nella vita di tutti, finirà con l’essere il disco di ogni uomo.
Un bel video del Boss, forse il mio preferito , solo per voi . A presto .
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